La scuola di Vinci, come proseguimento della storica scuola di Arcetri, è stata senza dubbio la culla dell’ottica e dell’occhialeria italiana, oltre che la scaturigine indiscutibile della contattologia scientifica. Anche lo sviluppo dell’optometria italiana è stato promosso in misura robusta dall’IRSOO, a partire dal 1970, incoraggiando e in qualche caso supportando, tra l’altro, la nascita di corsi di optometria in altre regioni. La crescita e la diffusione dell’optometria in Italia ha forse offuscato la figura dell’ottico, di quella figura che un tempo veniva chiamata “l’occhialaio”? Mi pare una domanda interessante e legittima, poiché sento molti giovani che ambiscono a fare gli optometristi e sembra che considerino quello dell’ottico occhialaio un mestiere di seconda categoria. Utilizzo appositamente e provocatoriamente il termine occhialaio, oggi un po’ desueto, perché l’ho sentito usare abbastanza spesso, se non in accezione del tutto dispregiativa, in senso sminuente.
Ora, l’attività di occhialeria svolta dall’ottico è non solo un’arte, un’attività dignitosissima, ma anche un mestiere molto qualificato: necessita di conoscenze robuste nell’anatomia e fisiologia oculari, nell’ottica fisica e in quella oftalmica, nella scienza dei materiali, nonché di competenze e abilità artigiane di grande rilievo e sostanza. Il fatto che poi ci siano ottici italiani che scelgono di inviare i propri figli o parenti a prendere l’abilitazione in scuole improbabili, dove si fa presto, si studia poco e il mestiere non si impara, non sminuisce affatto l’affermazione precedente. Afferma soltanto che gran parte degli ottici italiani ha perso, o non ha mai avuta chiara, la propria identità e si considera solo un commerciante. Che, alla luce degli sviluppi che ha preso da tempo l’ottica italiana, è una posizione perfettamente legittima, ma non è ciò che voleva il prof Ronchi quando nel 1929 fondò il primo corso di ottica, dove si prendeva il “patentino”, quello che poi si è trasformato in “Abilitazione”. Gli ottici erano sì dei commercianti, ma non dovevano solo vendere, ma anche progettare e approntare l’ausilio ottico, seguendo sia principi scientifici che regole e procedimenti ben precisi, che garantissero l’efficacia e la funzionalità della correzione.
L’attenzione ai temi basilari dell’ottica e dell’occhialeria ha sempre trovato ospitalità nelle attività formative dell’IRSOO, tanto che nel 2018 a quei temi fu dedicata una parte del terzo congresso nazionale. Ecco cosa scrivevo del congresso in un articolo pubblicato su Platform Optic: “Quest’anno si è deciso di ritornare alle basi dell’optometria. Il primo tema della domenica sarà infatti dedicato all’ottica di base, alle lenti oftalmiche e all’occhialeria, argomenti molto trascurati nei congressi optometrici. A torto, perché l’optometria non può fare a meno di una robusta formazione ottica. Proprio in Italia l’optometria, almeno quella scaturita dalla scuola di Vinci, è stata costruita sulle solide basi dell’ottica nata nello storico corso dell’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri. La scelta del prof Ronchi fu infatti quella di ideare il corso di optometria come un proseguimento di quello di ottica e non come un corso separato. Dare oggi nuovo peso all’anima ottica dell’optometria è condizione indispensabile per dare qualità all’optometria”.
Optometria dunque, il presente e futuro dell’ottica, ma anche ottica “artigianale”, il passato fondante e il presente solido e rassicurante. Per ora.
Su quella via, del ritorno ai temi basilari che definiscono l’ottico come titolare unico della qualifica di esperto dell’ausilio ottico compensativo, l’IRSOO presenta un corso su “Fabbricazione digitale e occhialeria sartoriale”. Un corso nel quale si vedrà come l’ottico occhialaio, e non il commerciante, possa tornare ad essere l’attore principale dell’attività del centro ottico, arrivando a realizzare artigianalmente, nel proprio negozio, la montatura in lastra ideata e calcolata da lui stesso per un singolo cliente. Per chi vuole integrare l’attività abituale del centro ottico, puntando ad innalzare la qualità, sia dell’occhiale che del servizio.
Per i curiosi anche una presentazione live on line del corso: lunedì 26 settembre alle ore 11:00 Alessandro Fossetti e Luca Mariotti converseranno sui principali temi del corso. (Clicca qui per partecipare)
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