Grave lutto nel mondo della scienza: lunedì 29 febbraio è morta Adriana Fiorentini, senza ombra di dubbio una delle menti italiane di maggior spicco, nota in tutto il mondo, nel settore della ricerca nella fisiologia della visione e delle neuroscienze. Una grande scienziata, pioniera di studi sulla psicofisica ed elettrofisiologia della visione, nell’uomo e nell’animale, ricercatrice e docente presso l’Istituto di Neurofisiologia del CNR di Pisa, dove ha continuato a lavorare ogni mattina, con estrema lucidità, fino all’età di 87 anni. Ha lasciato in eredità una produzione scientifica vasta e straordinaria; tra i numerosi testi pubblicati, quello forse più noto al grande pubblico del settore è “Arte e cervello”, scritto in collaborazione con il Prof. L. Maffei.
La Prof.ssa Fiorentini è stata anche molto vicina al campo dell’Ottica e dell’Optometria. Appena laureata, era stata chiamata dal Prof. Ronchi ad insegnare al corso di ottica di Arcetri. Chi ha studiato all’Istituto Nazionale di Ottica ricorderà il libro “Occhi e occhiali”, scritto appunto dalla Fiorentini, che riusciva ad esporre in modo estremamente chiaro e semplice l’ottica oculare, i difetti visivi e la loro correzione. La sua chiarezza espositiva e la capacità di rendere semplici e comprensibili concetti anche complessi, l’abbiamo potuta apprezzare più volte, negli interventi che di tanto in tanto faceva nei convegni del settore offrendo contributi preziosi e stimolanti alla crescita culturale e scientifica della categoria. Voglio riportare il pensiero di un collega carissimo, Fabrizio Zeri, anche lui studioso di neuroscienze, anche lui come tanti altri italiani costretto ad andare all’estero per avere la possibilità di fare ricerca, che ha tenuto a sottolineare non solo la grandezza di scienziata, ma anche la forte umanità della professoressa: “Quello che la rendeva unica era unire al suo profilo scientifico di altissimo livello, semplicità e sobrietà: un mix che solo le grandi persone possiedono. E questo amore per la scienza, intriso di forte umanità, lo si respira nel bellissimo libro "Arte e cervello" scritto con il Prof. Maffei, con cui per tanti anni ha collaborato. Un libro in cui le conoscenze nel campo delle neuroscienze guidano l’interpretazione della produzione artistica dell’uomo nei secoli.”
Ho incontrato la professoressa l’ultima volta circa tre anni fa, ero andato a trovarla più di una volta a Pisa per portarle le bozze di un libro di ottica visuale sul quale le chiedevo alcuni pareri, e per iniziare una serie di piccole interviste che, nelle mie intenzioni, avrebbero dovuto portare ad una biografia che mettesse in luce i rapporti che la professoressa aveva stretto con il mondo dell’ottica e dell’optometria. Sono andato a cercare gli appunti che mi ero preso ed è con un po’ di emozione che riporto quanto scritto dopo il primo incontro.
“Incontro la prof.ssa Fiorentini nel suo ufficio, al CNR di Pisa, dove ancora, all’età di 86 anni, va quasi ogni mattina a lavorare. Molto esile, piccola, capelli bianchi, ha un portamento elegante, con movimenti lenti ma sicuri. La sua esilità associata al biancore della pelle e dei capelli la fa una creatura quasi trasparente. L’impressione è confortata dalla voce, esile anch’essa e impiegata in modo da esaltare l’educazione, la gentilezza e la modestia cui evidentemente è stata educata fin da piccola. Tutto ciò non faccia ingannare: Adriana è una donna ferma, solida intellettualmente, e capace di sorreggere il suo pensiero; la sua stessa voce, come ho detto prima apparentemente esile, dolce, è capace di cambiare tonalità, di trasformarsi e diventare più profonda, più sonora, quando vuole affermare qualcosa di certo.”
La sua grande umanità me l’ha trasmessa in più modi in quegli incontri dove ho potuto conoscere una donna semplice e una grande scienziata. Mi pentirò sempre di non aver continuato quegli incontri e non aver portato a termine il progetto di rendere un omaggio a questa grande italiana. Un grazie e un caro saluto alla Prof.ssa Fiorentini.
Alessandro Fossetti
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