Recenti studi stanno gettando nuova luce sul ruolo dello sfocamento periferico nel controllo della progressione miopica. La teoria classica, ampiamente accettata, sostiene che per rallentare il peggioramento della miopia sia necessario correggere perfettamente la zona centrale della retina e, al contempo, creare uno sfocamento positivo nella zona periferica (Smith, 2013). Questo effetto di miopizzazione viene indotto dai trattamenti di ortocheratologia, dalla particolare geometria delle lenti a contatto multifocali o dalle lenti da occhiali dotate di piccoli lenticoli positivi disposti a corona circolare. Di recente, tuttavia, sono state sviluppate tecnologie che, pur basandosi su principi completamente diversi, si stanno dimostrando altrettanto efficaci nel controllo della progressione miopica.
In questi mesi sono stati pubblicati i risultati di uno studio lungo quattro anni sull’utilizzo delle lenti per occhiali con Diffusion Optics Technology (DOT) 0.2 (SightGlass Vision). Le lenti DOT incorporano migliaia di microscopici elementi di diffusione della luce (micropunti), ciascuno largo circa un decimo di millimetro. I micropunti sono progettati per diminuire lievemente il contrasto delle immagini periferiche. I risultati dello studio dimostrano che queste lenti sono sicure ed efficaci nel controllo della miopia nei bambini e supportano l’ipotesi che una lieve riduzione del contrasto retinico possa rallentarne la progressione (Laughton et al., 2024).
Un’altra importante novità deriva dall’impiego di lenticoli periferici negativi, anziché positivi. Sul più recente numero della prestigiosa rivista Ophthalmology, è stato pubblicato uno studio clinico della durata di un anno, che ha valutato l’efficacia di una nuova geometria di lente denominata “Lenslet-ARray-Integrated” (LARI), caratterizzata da lenticoli periferici a potere positivo o negativo (Su et al., 2024). Lo studio ha coinvolto 240 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni. I risultati hanno evidenziato che entrambe le geometrie di lenticoli si sono rivelate ugualmente efficaci nel rallentare i cambiamenti di refrazione e la crescita della lunghezza assiale rispetto a una normale lente monofocale. Nei bambini più piccoli, di età compresa tra 6 e 8 anni, i lenticoli negativi sono risultati addirittura più efficaci di quelli positivi.
Le conclusioni di entrambi gli studi citati rafforzano l’ipotesi, già avanzata da altri autori (Papadogiannis et al., 2023), che il meccanismo comune a tutti gli interventi ottici per il controllo della progressione miopica non sia lo sfocamento positivo della periferia, bensì l’abbassamento del contrasto. Questo effetto, infatti, viene prodotto anche dalle aberrazioni indotte dall’ortocheratologia e dalle lenti a miopizzazione periferica. Tutti i metodi ottici che sono efficaci nel controllo della miopia, in effetti, peggiorano in qualche modo la qualità dell’immagine retinica periferica. La prossima sfida della ricerca sarà comprendere i meccanismi neurali che stanno alla base di questi risultati e determinare la giusta quantità di riduzione del contrasto per ottenere la massima efficacia del trattamento.
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